“Day4Trade” 2016: occhi puntati sul Canale ICT
Il Canale ICT sta assumendo in Italia un ruolo di crescente importanza nell’economia della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Per fotografare lo scenario strategico e i principali indicatori che riassumono la “salute” e le prospettive del Canale, il convegno “Day4Trade 2016” che si è svolto giovedì 11 febbraio a Milano ha riunito rappresentanti della ricerca e delle aziende – fra le quali numerosi partner e case studies.
A cura di Digital4Trade, un’iniziativa editoriale di ICT&Strategy, l’evento ha avuto luogo nella cornice dell’Auditorium del Gruppo 24 ORE.
“Nessuno può mettersi sul piedistallo, dobbiamo lavorare tutti insieme in modo umile e produttivo” – è stata la suggestiva esortazione con cui Marco Maria Lorusso, Direttore Responsabile di Digital4Trade, ha introdotto i lavori – “Sono anni intensi, difficili ma anche appassionati, dove non esistono decaloghi per il successo ma conta solo portare l’innovazione digitale nelle aziende italiane.”
LA FRAMMENTAZIONE DEL MERCATO ITALIANO
Andrea Gaschi, Associate Partner di Partners4Innovation, ha posto l’accento sulla rilevante frammentazione del Canale ICT in Italia, e sulle difficoltà di mappare e collegare sul territorio la rete dell’offerta con gli utenti finali. Le due principali criticità vengono difatti definite in:
- incrementare la visibilità sul territorio
- individuare competenze complementari e fare sistema
A livello nazionale sono state individuate circa 10.000 aziende che operano nel Canale ICT. Considerando solo quelle con fatturato > 500.000 €:
- 1 su 3 ha sede in Lombardia
- di queste, il 60% sono distributori;
- rappresentano il 50% di tutte le aziende con fatturato >50 Mil. €
- 1 su 3 ha sede fra Veneto, Emilia Romagna e Lazio
- 1 su 3 ha sede nel resto d’Italia
IL PUNTO DI VISTA DEI CIO
Stefano Mainetti, CEO di Polihub e Co-Direttore dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of management del Politecnico di Milano, ha illustrato i risultati di una indagine condotta presso 230 CIO di aziende medio-grandi che operano in Italia.
Particolare rilevanza è stata dedicata al settore Business Intelligence e Big Data, che da solo vale 790 Milioni di €:
- il 44% degli intervistati ha dichiarato che l’area BI & Big Data è la priorità di investimento per la digitalizzazione delle imprese;
- il 22% ha dichiarato che la medesima area rappresenta anche il cambiamento più sfidante, specie a causa della vertiginosa crescita della mole di dati da gestire.
I volumi di informazioni crescono a ritmi serrati ed è possibile indicare 3 tendenze per i prossimi 2 anni:
- dati strutturati +80% (es. transazioni, log e coordinate geo-referenziate)
- dati destrutturati +60% (es. messaggistica e audio)
- grande contrazione dei dati provenienti dai social
Come abbiamo sintetizzato poco sopra, BI & Big Data è un settore rilevante – non ultimo dal punto di vista del valore economico. Si tratta di un business fortemente correlato a una serie di voci del mercato dell’offerta quali licenze software, storage e server. E il Cloud? Sì, subito, rimane in discussione solo il modello (privato, pubblico, ibrido) e non l’opportunità o meno. Si consolidano nuovi ruoli di intermediazione quali broker di servizi e marketplace.